A Berlino un convegno sull’Europa plurilingue
Il futuro del continente per De Mauro, Trabant e Cassin
È in programma a Berlino una discussione sul futuro linguistico dell’Europa. Barbara Cassin, Tullio De Mauro e Jürgen Trabant, tre tra i maggiori studiosi di discipline filosofico-linguistiche del continente, saranno i protagonisti del convegno Europa plurilingue. Il confronto, moderato da Sara Fortuna e Rossella Saetta-Cottone, si svilupperà in francese, italiano e tedesco e proverà a indicare le possibili linee di evoluzione linguistica nel vecchio continente.
L’Europa sta cambiando velocemente, ma ancora non è chiaro verso quali direzioni si stia muovendo. Un dubbio che si estende anche sul fronte linguistico. Martedì 23 febbraio alle 19 l’Institute for Cultural Inquiry di Berlino ospita una discussione tra i tre studiosi della lingua per cercare di dare risposte ad alcune delle domande più ricorrenti riguardo alle prospettive europee.
Tra cinquecento anni si parlerà solo in inglese? È invece immaginabile un universo plurilinguistico in cui le persone che vivranno in Europa possano muoversi a loro agio? Riusciremo a creare una comunità solida di cittadini in cui la molteplicità non sarà di ostacolo alla capacità di parlarsi e comprendersi in maniera non superficiale, trovando nuove modalità di esperienza comuni? Oppure ci avviamo tutti inesorabilmente verso una supremazia dell’inglese globale che ci obbligherà a rendere meno forte e significativo il rapporto con le nostre lingue materne?
Con la francese Cassin, l’italiano De Mauro e il tedesco Trabant si proporranno le analisi di tre scuole filosofico-linguistiche diverse, con punti di vista comuni. I tre intellettuali si sono spesso cimentati nell’impresa ambiziosa di immaginare il futuro dell’Europa, lanciando allarmi riguardo a rischi di natura politica, economica e culturale connessi all’omogeneizzazione linguistica.
Il convegno ospitato nei locali dell’ICI Berlin, in Christinenstraße 18/19 Haus 8 Berlin-Prenzlauer Berg, è stato organizzato dallo stesso istituto d’intesa con l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino.