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Specializzazione, attualità, flessibilità: le carte vincenti del Master in Traduzione

Una panoramica sui nuovi iscritti e sulle loro aree di interesse

Chi frequenta il Master ICoN in Traduzione specialistica dall’inglese all’italiano, e perché? Quali sono le esigenze, e quali le motivazioni? Ci sono dei punti in comune, e se sì quali? Un’occasione ideale per rispondere a queste domande ce la siamo trovata a portata all’inizio di questa nuova edizione, quando organizzatori, docenti e corsisti si sono trovati faccia a faccia (o meglio: separati “solo” dallo schermo di un computer).

La XIV edizione del Master è iniziata il 24 gennaio. Come l’anno scorso, il periodo in presenza è stato sostituito da una serie di incontri online che ci hanno permesso di conoscerci meglio ed esplorare assieme dubbi e aspettative. La provenienza degli iscritti è molto diversa, e non solo in termini geografici: diversi sono i percorsi di studi e l’esperienza lavorativa,quando presente; simili i motivi che li hanno portati a scegliere il Master ICoN. Proviamo a riassumere, in breve, che cosa abbiamo scoperto.

Chi frequenta il Master in Traduzione ICoN

Prevalenti sono gli studi (di livello triennale, o anche magistrale) di tipo linguistico: Lingue e letterature moderne, ma anche Mediazione linguistica e culturale, Lingue e comunicazione, o direttamente Traduzione e interpretariato. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, gli iscritti al Master non hanno approfondito nei precedenti percorsi formativi la teoria o la pratica della traduzione: questa è una delle esigenze, anzi, che hanno manifestato esplicitamente e che li ha portati a cercare un percorso “tagliato” su questo aspetto, per loro di grande interesse.

Un’altra esigenza emersa è quella di concentrarsi proprio sulla traduzione dall’inglese, oltre che sui domini tecnico-scientifici proposti dal programma. Alcuni dei corsisti sono infatti già ferrati in altre lingue (come il russo, o il cinese) ma intendono dedicarsi con il Master alla pratica con l’inglese, sia per rendere più solide le proprie basi, sia perché hanno individuato dei settori molto richiesti sulla scorta della propria esperienza lavorativa, e che sono presenti nella nostra offerta formativa. La forte specializzazione del Master rappresenta un’altra motivazione, soprattutto per chi ha sentito durante gli studi la mancanza di contatto con il mondo del lavoro, e vede in questo nuovo percorso un’importante opportunità per essere instradato a livello professionale.

In generale, un fattore positivo che è stato evidenziato è stato la possibilità di conciliare lo studio con il lavoro: alcuni corsisti hanno appena terminato gli studi, altri invece hanno già un’attività in proprio, o collaborano con agenzie di traduzione, o ancora hanno un lavoro full-time o part-time che costituisce la loro occupazione principale. La modalità online e asincrona delle attività permetterà loro di dedicare il tempo allo studio e alle esercitazioni in maniera flessibile, senza necessità di spostamento.

I domini di traduzione più scelti

Le vere “attrazioni” del Master rimangono però i domini di traduzione tecnico-scientifici, in cui i corsisti si specializzano una volta affrontate la basi di teoria della traduzione: Ambiente ed energia, Biomedicina e discipline del farmaco, Diritto, Economia, Informatica e localizzazione, Tecnologia. Alcuni sono più “quotati” di altri ma tutti hanno in comune due caratteristiche: la forte richiesta sul mercato del lavoro, e l’attualità delle tematiche affrontate.

Basta dare un’occhiata ai titoli di tesi dell’edizione appena conclusa per rendersene conto. Tra le proposte di traduzione avanzate dai corsisti dell’A.A. 2020-21 emergono temi noti anche al di fuori del circuito degli specialisti: la sostenibilità ambientale nel settore della moda, l’inquinamento da microplastiche, gli effetti del riscaldamento globale, l’uso eccessivo degli smartphone in correlazione con i disturbi del sonno, l’impatto ambientale del Covid-19. I testi presi in esame sono di alto livello scientifico: articoli, review, case study, manuali per gli addetti ai lavori.

Infografica con i dati della XIII edizione

Dal ritratto che abbiamo cercato di tracciare, coinvolgendo i corsisti di ieri e di oggi, emerge un profilo interessante: parliamo di studiosi e appassionati di conoscenza con uno sguardo già molto attento sul mercato e sulle tematiche più “forti” del momento, per cui senza dubbio è richiesta una preparazione specialistica non solo in termini di competenze linguistiche, ma anche di familiarità con il lessico e con gli strumenti del settore.

Le prossime date del Master

La fase dedicata ai domini specialistici, vale a dire la Fase II, inizia per questa edizione martedì 26 aprile. Come gli scorsi anni, abbiamo offerto a chi ha già frequentato il Master la possibilità di iscriversi a una o più classi virtuali per integrare nel proprio portfolio altri domini di traduzione oltre a quelli già frequentati. I corsisti di questa edizione potranno perciò trovarsi a frequentare con degli ex colleghi, che renderanno di certo la partecipazione ancora più interessante.

A partire dal 12 settembre si entrerà poi nella terza e conclusiva fase, che prevede lo svolgimento di uno stage e la redazione della tesi, che verrà discussa a gennaio 2023, proprio all’alba della prossima edizione. Che, sicuramente, porterà con sé altre novità e altri argomenti di cui discutere.

Per saperne di più

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